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04 - The Unforgettable Fire

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Messaggio Da fabio.angioletti Ven 11 Giu 2010, 00:12

Little Boy cadeva veloce verso il centro della città giapponese di Hiroshima alle 8:15 della mattina del 6 Agosto 1945. Dall’altezza di 8000 metri cadeva sempre più veloce ed esplose prima di toccare il suolo. Little Boy pesava 4000 Kg ed era lunga 3 metri, era partita dall’America appositamente per cadere sopra Hiroshima, per abbagliare la città. Little Boy era una bomba colma di uranio arricchito, che nell’istante in cui esplose portò la morte nelle case di 80mila persone. Fu un lampo, un istante di luce e calore, un istante di fuoco; di fuoco indimenticabile. The Unforgettable Fire.

Il 21 Maggio 1983 Bono e la band si recò al Peace Museum di Chicago e, oltre a essere rimasti impressionati dall’ala riguardante Martin Luther King, vennero colpiti da una mostra di dipinti fatti dai sopravvissuti al massacro di Hiroshima: si chiamava The Unforgettable Fire ed era composta da disegni, schizzi, bozzetti. Qualcuno ritrasse l’ultimo istante di normalità prima dello scoppio della bomba atomica, altri ritrassero i corpi dilaniati dalla detonazione. Sotto ogni quadro c’era la testimonianza dell’autore. Sarà Edge, qualche anno più tardi, a ricordare quel giorno: «Vedere i dipinti dei sopravvissuti a Hiroshima e Nagasaki, le immagini di quella catarsi, fu un modo di penetrare nell’orrore dell’olocausto nucleare. Ci colpì moltissimo. Quelle persone avevano usato la pittura per liberarsi da traumi che ancora avevano dentro, perfino quarant’anni dopo quello che era accaduto».

Ma in realtà il testo della canzone non ha riferimenti diretti né ad Hiroshima, né alle immagini viste al Peac Museum:

“Ice
Your only rivers run cold
These city lights
They shine as silver and gold
Dug from the night”

(Ghiaccio
Solo i tuoi fiumi scorrono freddi
Queste luci di città
Brillano come oro e argento
Scavato dalla notte)

La descrizione riporta di una città dalle luci brillanti color oro e argento. Lo stesso Bono dirà che si tratta di Tokyo: «Credo che The Unfogettable Fire sia un pezzo molto evocativo, rimanda a un paesaggio preciso e fa venire in mente una città: in questo caso è Tokyo. Alcune parti del testo vennero ispirate da un uomo che si chiamava Tatsui Nagashima, lavorava alla Island in Giappone: ci raccontò il bombardamento su Tokyo del Febbraio 1945. Descrisse quell’inferno e la fuga. Riuscì a salvarsi assieme alla moglie, ma molti suoi familiari morirono, bruciati vivi. Tokyo era rinata dalle ceneri come la fenice e volevo celebrarla, anche se alla fine non so quanto ci sia riuscito».

Poi il frontman allarga il campo e inizia a elencare una serie di visioni (“Your eyes as black as coal”, la ragazza dagli occhi neri come il carbone è sua moglie Ali) creando una sorta di lettera d’amore che, oltre agli immancabili echi biblici, mescola riferimenti autobiografici:

“Your eyes as black as coal
Walk on by
Walk on through
Walk 'til you run
And don't look back
For here I am

Carnival
The wheels fly and the colors spin
Through alcohol
Red wine that punctures the skin
Face to face”

(I tuoi occhi neri come il carbone
Camminaci di fianco
Camminaci attraverso
Cammina finché non corri
E non voltarti indietro
Perché io sto qui
Carnevale

Le girandole volano ed i colori girano
Attraverso l'alcool
Vino rosso che punge la pelle
Faccia a faccia)

Ecco che il proseguo del brano si tinge di biblico: “In a dry and waterless place” richiama la fuga dall’Egitto, che nel Deuteronomio viene descritta come “A dry and waterless land”:

“In a dry and waterless place
Walk on by
Walk on through
So sad to besiege your love... oh hang on
Stay this time
Stay tonight in a lie
I'm only asking but I
I think you know
Come on take me away
Come on take me away
Come on take me home
Home again”

(In un posto arido e senz'acqua
Camminaci di fianco
Camminaci attraverso
Così triste di assalire il tuo amore... oh resisti
Resta questa volta
Resta stanotte in una bugia
Lo sto solo chiedendo, ma io
Penso tu lo sappia
Avanti, portami via
Avanti, portami via
Avanti, portami a casa
Ancora a casa)

Tutto si salda nel coro dove le Sacre Scritture, autobiografia e paesaggio divengono una cosa sola:

“And if the mountain should crumble
Or disappear into the sea
Not a tear, no not I
Stay in this time
Stay tonight in...
Ever after, this love in time
And if you save your love
Save it all
Don't push me too far
Don't push me too far
Tonight
Tonight
Tonight”

(E se la montagna si sbriciolasse
O scomparisse nel mare
Non una lacrima, no non io
Resta in questo tempo
Resta stanotte in...
Da allora per sempre, questo amore in tempo
E se risparmi sul tuo amore
Tienitelo tutto
Non forzarmi oltre
Non forzarmi oltre
Stanotte
Stanotte
Stanotte)

L’immagine delle montagne che franano e scompaiono nel mare, è l’inizio del salmo 46:

2 God is our refuge and strength,
      an ever-present help in trouble.
3  Therefore we will not fear, though the earth give way
      and the mountains fall into the heart of the sea

In italiano:

2 Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
3 Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare

Quando le sedute di registrazione del disco furono terminate, Bono iniziò a pensare al titolo adatto per l’album. Nella testa del cantante continuavano a fluttuare le immagini dei sopravvissuti di Hiroshima, la mostra di Chicago, l’orrore dei mille soli esplosi in un momento, quelle parole scritti sotto i dipinti: «Non riuscivo a liberarmene. L’influenza di quella visione era stata subliminale nella scrittura di tutti i pezzi del disco e solo in quel momento mi accorsi di una cosa: il concetto di fuoco indimenticabile poteva essere applicato non solo a Hiroshima, ma anche alla passione civile che aveva mosso Martin Luther King, al paesaggio nucleare di A Sort Of Homecoming e perfino alle fiamme che bruciavano i tossicodipendenti di Wire e Bad. Fu così che decidemmo il titolo del quarto album degli U2: The Unforgettable Fire».





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Messaggio Da fabio.angioletti Ven 11 Giu 2010, 00:20

Esibizione live at Rose Bowl - Pasadena - 360° Tour:

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