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Prime recensioni su 'Invisible'

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Messaggio Da luca.battocchi.1 Lun 03 Feb 2014, 14:59

Riporteremo in questa news le prime recensioni che stanno cominciando ad apparire in rete. Ecco la prima:

In questo momento sono al mio quarto ascolto del nuovo singolo degli U2 "Invisibile", e una cosa è chiara: gli U2 vogliono e stanno dando molto per ottenere il consenso dei fans.

Quello che mi ha colpito è lo spirito che traspare attraverso il canto e la sua produzione, che sembra dire, "hey, siamo gli U2, ma metteremo insieme alcuni nuovi trucchi, almeno per noi". Perché ciò che questa canzone fa subito intravedere, almeno da un punto di vista produttivo, è "il prendere in prestito" qualcosa di nuovo ed inesplorato. Sentirete bit di drumming programmato per tutta la durata della canzone che ricorda, in maniera sottile, il rumore di un asciugacapelli, ma anche un suono elettronico molto vicino a quello dei Radiohead, che quest'ultimi hanno contribuito a diffondere negli ultimi dieci anni e mezzo.

Anche la struttura la sentirete familiare: rievoca una rock band più anziana, che favorisce un maggiore irrigidimento degli accordi, poi un coro, e lo script di un chitarrista (tipo George Harrison), un assolo nella sua devozione ascetica unita ad un unica e forte melodia (The Edge ne fornisce una da solo).

Per essere onesti, c'è anche un sacco di vecchi U2 in 'Invisible'. Il primo verso lo trovo un po' 'scarno', è come un cenno che dice di aspettare , non solo per la voce di Bono, ma soprattutto per quell'iconico suono di chitarra. Ma c'è anche una domanda che mi faccio: "A The Edge piace veramente suonare queste linee di chitarra, o semplicemente adesso si sente obbligato a farlo?". Certamente il suono della sua chitarra è diventato più che influente, il suo spirito è un elemento quantificabile, un elemento commerciabile, qualcosa che nel suo regno di produzione o nel suo sound design, egli può puntare e dire: "Io voglio quello. "A causa della ubiquità del desiderio di The Edge, c'è qualcosa circa il suo ruolo in "Invisibile" che si sente afferrato dalla "causa U2".

Ma sara' così anche per il resto dell'album? Dopo tutto, come Bono ha dichiarato, gli U2 hanno sentito il bisogno di ricordarci che sono ancora qui, pronti a vendere un disco. Ed in questo caso, l'uscita del singolo è per una buona causa, una causa imprescindibile come la campagna Red. Per le prossime 24 ore soltanto, Bank of America donerà un dollaro per ogni download scaricato da iTunes Store. Senza dubbio, le analisi più sostanziali verranno fatte da autorevoli critici ,sia per quanto riguarda l'efficacia di questa musica, sia per la riuscita della campagna di marketing. Io per primo voglio guardare più in profondità come i rapporti tra U2, Bank of America, iTunes di Apple, e la Campagna Red, beneficeranno del rilascio di questo singolo.

Ma per ora, la grande domanda è questa: vale la pena scaricare gratuitamente 'Invisible' entro le prossime 24 ore in modo che Bank of America dovrà sborsare i soldi per aiutare le persone malate? Beh, sì. Ovviamente. Ma è una buona canzone E' U2 al 100% e se sei un fan, starai ancora passandoti il ventilatore sulla faccia, per asciugare il sudore dell'emozione.
Fonte | Ivano Garcia/Billboard via @U2fanlife

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Messaggio Da Bono979 Lun 03 Feb 2014, 15:23

Altra recensione di Paolo Giordano su IlGiornale.it:

"Gli U2 provano a non restare "Invisible". Il nuovo singolo la scorsa notte al "Superbowl". Una ballata che segna un ritorno alle origini.

Però rimane un dubbio. Il solito. Dove stanno andando gli U2? Stanotte, durante il Superbowl che, detto tra noi, raccoglie oltre cento milioni di telespettatori, hanno fatto trasmettere un loro nuovo brano, registrato dal vivo tempo fa in uno studio di Santa Monica.

Si intitola Invisible e ha come «claim», come slogan, un verso molto U2 ma anche molto vago: «Qui non ci sono loro, ci siamo solo noi». L'idea di condivisione. La voglia di aiutare. Tutto bello, tutto perfetto. Il brano, oltretutto, è stato disponibile su iTunes per 24 ore a download gratuito grazie a un accordo tra Bank of America e Red (la charity fondata da Bono quasi dieci anni fa): per ogni download, la banca ha donato un dollaro all'organizzazione di Bono che lotta contro Aids, tubercolosi e malaria. Tetto massimo due milioni, mica spiccioli. Un'operazione kolossal, senza dubbio un affarone di solidarietà. Ma la canzone? Il brano è quasi più anonimo di Ordinary love, incluso nel film Mandela - Long walk to freedom, fresco vincitore di un Golden Globe come miglior brano originale e per settimane altissimo in rotazione in quasi tutte le radio del mondo. «Non è certo il nuovo singolo dell'album, è soltanto un'anticipazione, chiamiamola confidenziale, per ricordare che siamo ancora vivi», ha spiegato Bono appena prima di assicurare che «abbiamo un altro brano che ci piace di più immaginare come primo singolo del nuovo album». Quindi rimane il dubbio. Nonostante sia prodotto da Danger Mouse, uno che sa bene come sta girando la nuova musica, Invisible è un tipico brano U2 che potrebbe far parte della scaletta di tutti i loro dischi da Pop in avanti (dicesi anno 1997). Giro di basso. Rullata di batteria. Inconfondibile chitarra di The Edge. E poi sua maestà Bono che canta (a modo suo, quindi benissimo) un liberatorio «è come una stanza appena ripulita dal fumo». In realtà, al di là del fraseggio di chitarra sopra la sufficienza, con questa canzone gli U2 hanno dimostrato di essere sopravvissuti ma non si sa per quanto ancora sopravviventi. Un conto è se i Rolling Stones pubblicano come singolo una stereotipata ma sufficiente Doom and gloom giusto per potersi legittimare un altro ricchissimo anno di tournée. Sono i Rolling Stones, bellezza, e hanno un'età media sopra i settant'anni.

Gli U2 no. E sono ancora in bilico tra restare più o meno attuali oppure diventare la nuova band vintage che non aggiunge nulla di nuovo ma fattura milioni in concerti e merchandising. Da questo nuovo brano pare più probabile la seconda ipotesi. E, se vi capitasse, basterebbe confrontare l'energia (non fisica ma creativa) degli U2 dell'anteprima di Sunday bloody sunday durante l'Us Festival del 1983 con quella di Invisible trasmessa per cento milioni di telespettatori al Superbowl. Per carità, nel pop i paragoni servono quasi mai a nulla. Ma talvolta rendono l'idea. In poche parole, quattro anni dopo il disco No line on the horizon, gli U2 sono rimasti ancora lì. Bravissimi ma. Inimitabili ma. Forse per questo la prova «di essere ancora vivi» è stata collegata a un'iniziativa benefica. E forse per questo non si è ancora ricucita la frattura nella band tra chi vorrebbe essere più attivo, come si dice, «sul fronte del sociale», e chi farebbe soltanto il proprio mestiere: suonare rock, possibilmente grande. Lo conferma Bono: «Avevamo pensato di andare porta a porta nel cuore degli States a ringraziare la gente che salva le vite, ma due della band pensavano fosse troppo autoreferenziale». Giusto. Invisible è già abbastanza autoreferenziale per risparmiare agli U2 un glorioso porta a porta nel Kentucky o nell'Ohio.


Fonte: IlGiornale.it
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Messaggio Da Bono979 Lun 03 Feb 2014, 15:30

Bono979 ha scritto:"...basterebbe confrontare l'energia (non fisica ma creativa) degli U2 dell'anteprima di Sunday bloody sunday durante l'Us Festival del 1983 con quella di Invisible trasmessa per cento milioni di telespettatori al Superbowl..."

Il paragone che fa Paolo Giordano lo trovo quasi imbarazzante (per lui)... ma come si fa a paragonare una Sunday Bloody Sunday del 1983 ad un pezzo del 2014?  insicuro Meno male che poi se lo dice da solo che i paragoni nel pop non servono...  Prime recensioni su 'Invisible' 519472


Ultima modifica di Bono979 il Lun 03 Feb 2014, 15:35 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Boy Lun 03 Feb 2014, 15:34

I critici musicali...che categoria di frustrati...La musica o la si fa o la si ascolta...il resto sono chiacchere...
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Messaggio Da Bono979 Lun 03 Feb 2014, 16:07

Recensione dell'"amico" Neil McCormick sul Telegraph... se qualcuno vuol fare a beneficio di tutti una sommaria traduzione... Wink

http://www.telegraph.co.uk/culture/music/rockandpopmusic/10614514/U2-get-maximum-Super-Bowl-visibility.html?fb
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Messaggio Da Bono979 Lun 03 Feb 2014, 16:40

Marinella Venegoni su LaStampa.it...

Immediatamente contagioso (fors’anche perché già un po’ già orecchiato fra le note di altri celebri brani), con falsetti, interpretazione ispirata, atmosfera epica tipica delle grandi occasioni in cui gli U2 chiamano il popolo a raccolta per una buona causa, “Invisible”, non è il primo singolo dell’album dei mitici Quattro Dublinesi, atteso per l’estate, ma solo una delle canzoni dell’album medesimo (per noi ancora senza nome), atteso per giugno o giù di lì.

iTunes lo ha reso disponibile in download gratuito per 24 ore dalle 18 di stasera ora italiana, e per ogni scaricamento (per forza che uno poi dice “download”) un dollaro verrà versato da Bank of America in collaborazione con (RED), un fondo globale che vuole sradicare nel mondo l’Aids, la malaria e la tubercolosi.
Il commercial con il brano “Invisible” cantato da un ispirato Bono sarà trasmesso stasera nell’halftime del Super Bowl, l’evento di massima audience tv negli Stati Uniti, dove avrà una investitura ufficiale.
«Prendiamo tutta l’energia che gira intorno al Super Bowl e l’interesse in quel che fanno gli U2 e li convogliamo nella lotta all’Aids», ha spiegato Bono nei giorni scorsi.

Poi, si è dedicato al futuro album, in una intervista con “Usa Today”: «Questo è solo un assaggio, per ricordare alla gente che esistiamo. Vogliamo uscire la prossima estate». Ha confessato che la band aveva avuto diverse idee su come portare l’attenzione sullo spot di Bank of America: «Potevamo andare a bussare alle porte dell’America, ringraziando la gente per salvare vite, ma sarebbe suonata come una sorta di autocelebrazione». Si è detto infine felice del fatto che tutta la band abbia deciso di offrire “Invisible” come parte della campagna benefica: «I miei compagni non vogliono parlarne, ma hanno dato 11 milioni di dollari dell’incasso dello scorso tour a (RED) e sono molto fiero di loro». (Intanto, l’ha detto).


Fonte: LaStampa.it
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Messaggio Da Niobe2006 Lun 03 Feb 2014, 17:53

Traduzione delle parti più salienti dell'articolo di Neil McCormick sul Telegraph:

“Non mi vedi ma…mi vedrai”, canta Bono durante l’intervallo del Super Bowl, e non è una promessa vuota: gli U2 hanno utilizzato l’evento televisivo più seguito e più costoso d’America per annunciare il proprio ritorno davanti ad un pubblico di oltre 100 milioni di spettatori. Il loro nuovo singolo può anche intitolarsi Invisible, ma sicuramente il loro intento è quello di dare la massima visibilità a quella che è probabilmente la più grande e la più controversa rock band del pianeta.

Al primo ascolto, il brano sembra incredibilmente semplice: scorrevole ed essenziale, basato su una vivace drum machine e sul ritmo di un basso da sintetizzatore, mescola l’elettronica pulsante dei Kraftwerk, scoppiettanti chitarre pop ed un’atmosfera iniziale decisamente pacata e retro, molto anni ’80. I cori ricordano il loro vecchio successo New Year’s Day, ma la band sembra impegnarsi per non apparire troppo grandiosa e puntare piuttosto ad intrufolarsi di soppiatto nelle orecchie degli ascoltatori.
Non si tratta certo di uno di quegli inni da stadio che i fan (e, in effetti, anche i detrattori) hanno finito con l’aspettarsi dagli U2, ma la linea melodica rivela la sua ambizione: Bono rovescia la modestia del titolo ripetendo insistentemente “Non sono invisibile” ed è facile prevedere che sentiremo parlare ancora molto degli U2 nel corso dell’anno.

Determinati a non diventare un gruppo vintage e nostalgico, i quattro membri della band hanno trascorso la maggior parte degli ultimi tre anni scrivendo, registrando, scartando e rifinendo una gran quantità di materiale, secondo alcuni sufficiente a mettere insieme parecchi album. Hanno lavorato soprattutto con il produttore americano Danger Mouse (Brian Burton), che può vantare collaborazioni con artisti quali Beck, Damon Albarn dei Gorillaz ed il duo neo-blues The Black Keys.

Questo primo risultato delle loro fatiche suggerisce l’idea che gli U2 stiano ridimensionanso il loro sound rock a favore di un pop adatto al mondo contemporaneo, fatto di piccoli altoparlanti e di brani condivisi sui social networks, dove l’elettronica digitale regna sovrana.
La loro canzone Ordinary Love, candidata all’Oscar, era una tranquilla ballata di grande atmosfera. Invisible sembra confermare un insospettato gusto per una linea musicale misurata e minimale.
Hanno efficacemente prodotto un brano adatto alle radio pop che non trasmettono più la musica delle vecchie rock band, ed hanno trovato il modo di farlo arrivare ad un pubblico di massa.
A giudicare dalle prime reazioni su Facebook e su Twitter, i fan più affezionati sembrano approvare la nuova direzione intrapresa dalla band , ma gli U2 vogliono sicuramente essere percepiti come qualcosa di più che una band d’annata.

Il testo  della canzone sembra parlare dei deprivati del mondo, e non credo si riferisca alle vecchie rock stars. Fa invece riferimento ai poveri del mondo, forse nello specifico agli immigrati che pur lavorando per salari bassissimi attraggono tanta ostilità politica: “Esiste solo il “noi”, non c’è un “loro”” canta Bono sul finale della canzone. Ma se l’intento artistico può essere quello di parlare alle masse degli invisibili, la scelta commerciale è sicuramente orientata a collocare gli U2 in una posizione in cui il pubblico più giovane non può non notarli.


Fonte: The Telegraph
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Messaggio Da Bono979 Lun 03 Feb 2014, 17:59

In effetti si vede che il 'tipo' è un amico della band... recensione decisamente positiva... Laughing Laughing Laughing

Grazie Angela per la traduzione!  Prime recensioni su 'Invisible' 693652395
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Messaggio Da luca.battocchi.1 Lun 03 Feb 2014, 22:11

Circa 25 anni fa , mi ricordo che acquistai il mio primo libro dedicato ai testi degli U2 con testi e traduzioni a fronte. Mi ricordo di averlo letto un milione di volte, seguito da altri che compravo dopo l'uscita di un nuovo disco della band e che aspettavo con trepidazione. Tutti erano frutto della passione e della bravura di un autore appassionato degli U2 come pochi al mondo. Stasera lo stesso autore ( di cui non faccio il nome ), ha commentato cosi' la nuova canzone della band dublinese un tempo da lui amata fino alla morte:


Ieri mi è toccato sentire una nefandezza rock epocale chiamata "Invisible" - speravo non capitasse, ma capita quando non hai più niente da dire artisticamente (1 $ posso donarlo anche da solo, ma non per quella canzone). E allora ho pensato che la vera e unica "Invisibile" che merita è questa, della mia amata e bellissima compagna di vita. Un capolavoro (dei suoi tanti).

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Messaggio Da Bono979 Lun 03 Feb 2014, 22:19

C'è andato giù leggero insomma... Laughing ... spero non scriva più libri sugli U2 sennò siamo rovinati... Razz
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Messaggio Da santipsedge Lun 03 Feb 2014, 23:38

va beh già solo che dice 'la mia bellissima e amata compagna di vita' la dice lunga... magari da un pò fastidio il titolo .... Prime recensioni su 'Invisible' 28383

sono d'accordo con Fede Prime recensioni su 'Invisible' 519472
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Messaggio Da Campo P.I. Mer 05 Feb 2014, 11:45

Non ci sono loro, SOLO NOI!!!!
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Messaggio Da Bono979 Mer 05 Feb 2014, 11:48

Campo P.I. ha scritto:Non ci sono loro, SOLO NOI!!!!

Ah ah ah... grande Luca!  clap 
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