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09 - Surrender

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Messaggio Da fabio.angioletti Dom 30 Mag 2010, 17:30

Sadie viveva a New York, aveva un lavoro e una famiglia. Voleva condurre un’esistenza regolare, non voleva problemi e cedere alle tentazioni. Ma alla fine Sadie si arrese. Ovunque ci sia una guerra, prima o poi ci sarà anche una resa: con Surrender Bono cerca di spiegare cosa significhi arrendersi raccontando la storia di una donna che aveva conosciuto a NY durante il tour americano degli U2.
Prima di un concerto a Newcastle, il 26 Marzo 1983, il cantante presenta così il brano: «Abbiamo registrato un disco che si chiama War: il tema del disco non è la guerra, ma la resa. I conflitti sono sempre dannosi e rovinano la vita delle persone: io continuo a credere che la resa sia come il principio di tutto, non soltanto una bandiera bianca da sventolare. Questo pezzo l’ho scritto dopo aver visto New York per la prima volta: c’è così tanta tensione là che dovevo assolutamente cercare di fermarne un ritaglio. Si chiama Surrender».

La canzone sia apre con un riff che Edge riprenderà poi in Bullet The Blue Sky, quindi segue la vita di Sadie, nome di finzione preso dai Beatles (“Sexy Sadie”) e usato per raccontare una moderna parabola:

“Oh, the city's alight with lovers and lies
And bright blue eyes.
Oh, the city is bright
It's brighter than day tonight.
(Surrender, surrender)
(Surrender, surrender)”

(Oh, la città è accesa con amanti e bugie
E occhi azzurri.
Oh, la città è illuminata
E' più luminosa del giorno, stanotte.
(Arrenditi, arrenditi)
(Arrenditi, arrenditi).

Surrender è la storia di una persona che cerca di resistere con tutti i mezzi e le forze e che invece deve arrendersi alla vita. Finirà per strada e poi in cima a un palazzo, al 48° piano, cercando di capire i motivi per cui valga la pena di essere vissuta:

“Sadie said she couldn't work out
What it was all about
And so she let go.
Now Sadie's on the street
And the people she meets you know.

She tried to be a good girl
And a good wife
Raise a good family
Lead a good life
It's not good enough
She got herself up on the 48th floor
Gotta find out
Find out what she's living for.”

(Sadie diceva che non poteva trovare la soluzione
A tutto ciò che c'era intorno
E così lei ha rinunciato.
Ora Sadie è sulla strada
E tu lo sai che gente incontra.

Lei ha provato ad essere una brava ragazza
Ed una buona moglie
Crescere una buona famiglia
Condurre una buona vita
Non è abbastanza buona
Arrivò su al 48esimo piano
Per scoprire
Scoprire per cosa stava vivendo).

Non sappiamo se poi si butterà o meno. Bono spiegherà in seguito così il punto di partenza del brano: «Il concetto che c’è dietro Surrender è biblico: ho sempre creduto nel concetto che, finchè il seme non muore, non porterà frutto. Per questo alla fine della canzone dico che chi vuole vivere deve prima rinnegare se stesso».

Ecco il riferimento:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto». (Gv 12, 24).
E in San Paolo:
«Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore. Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere». (1Cor 15, 36-37).

La frase posta alla conclusione del brano (“And if I wanna live I gotta die to myself someday” – “E se voglio vivere Dovrò morire a me stesso un giorno”) è presa da un passaggio del Vangelo di Luca, quando Gesù educa i suoi apostoli dicendo loro: «se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?». (Lc 9, 23-25).

E allora la voce narrante del pezzo si trova a vagare per le tentazioni di cui è disseminata la città fino a quando non arriva alla rivelazione:

“Oh, the city's afire
A passionate flame that knows me by name.
Oh, the city's desire
To take me for more and more.
It's in the street gettin' under my feet
It's in the air, it's everywhere I look for you.
It's in the things that I do and say
And if I wanna live
I gotta die to myself someday.”

(Oh, la città è incendiata
Una fiamma ardente che mi conosce per nome.
Oh, la città mi fa desiderare
Di essere sempre più me stesso
E' per le strade mi va sotto i piedi
E' nell'aria, è dovunque io ti cerchi.
E' nelle cose che faccio e che dico
E se voglio vivere
Dovrò morire a me stesso un giorno).



fabio.angioletti
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