Bono, Africa e Denaro
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Re: Bono, Africa e Denaro
Un po' e un po'?
Come un po' e un po' i loro conterranei: da una parte invidiosi, dall'altra orgogliosi...
E comunque si tende ad essere più criticoni: sapessi quante ne dice dei Litfiba il mi' babbo!
sere sere- Markettaro/a "...On The Horizon"
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Re: Bono, Africa e Denaro
santips ha scritto:Poi che i cari cittadini irlandesi ce l'abbiano con gli U2 perchè hanno trasferito tutto in Olanda, ci può anche stare, ma allora non hanno visto bene qua in Italia cosa succede e soprattutto, scusate ma se fossimo stati noi al loro posto con un pacco di soldi e qualcuno ci avesse offerto la possibilità di pagare meno tasse noi che avremmo fatto:
Qualche settimana fa ho seguito un documentari su Madre Teresa alla quale in un'intervista le è stato chiesto se sapesse che parte del denaro ricevuto in offerta provenisse anche da un personaggio non proprio pulito. Rispose così: "Non mi importa da dove questi soldi provengano, mi importa dove vanno a finire..." e in cuor mio spero tanto che sia lo stesso spirito con cui agisce Bono.
Io credo che gli U2 ormai si possano definire una S.p.A e come tale alle loro spalle ( anzi credo che loro ci mettano solo la faccia) ci sono persone che si occupano dei loro interessi economici e soprattutto delle loro società, quindi quando sentiamo notizie del tipo che hanno spostato la loro sede in Olanda nn dobbiamo rimanere indignati ...... se il nostro commercialista ci consiglia di fare un' operazione piuttosto che un'altra , a meno che nn siamo dei maghi della finanza mondiale ( cosa che i nostri 4 non sono) gli diamo ascolto!!!!
per quanto riguarda l'aspetto Bono - Africa io credo che lui lo faccia in buona fede, è chi è alle sue spalle che nn sappiamo se sia veramente così trasparente ...........
Ultima modifica di ziaulty il Dom 29 Ago 2010, 00:41 - modificato 1 volta.
ziaulty- Markettaro/a "Boy"
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Re: Bono, Africa e Denaro
ziaulty ha scritto:santips ha scritto:Poi che i cari cittadini irlandesi ce l'abbiano con gli U2 perchè hanno trasferito tutto in Olanda, ci può anche stare, ma allora non hanno visto bene qua in Italia cosa succede e soprattutto, scusate ma se fossimo stati noi al loro posto con un pacco di soldi e qualcuno ci avesse offerto la possibilità di pagare meno tasse noi che avremmo fatto:
Qualche settimana fa ho seguito un documentari su Madre Teresa alla quale in un'intervista le è stato chiesto se sapesse che parte del denaro ricevuto in offerta provenisse anche da un personaggio non proprio pulito. Rispose così: "Non mi importa da dove questi soldi provengano, mi importa dove vanno a finire..." e in cuor mio spero tanto che sia lo stesso spirito con cui agisce Bono.
Io credo che gli U2 ormai si possano definire una S.p.A e come tale alle loro spalle ( anzi credo che loro ci mettano solo la faccia) ci sono persone che si occupano dei loro interessi economici e soprattutto delle loro società, quindi quando sentiamonotizia del tipo che hanno spostato la loro sede in Olanda nn dobbiamo rimanere indignati ...... se il nostro commercialista ci consiglia di fare un' operazione piuttosto che un'altra , a meno che nn siamo dei maghi della finanza mondiale ( cosa che i nostri 4 non sono) gli diamo ascolto!!!!
per quanto riguarda l'aspetto Bono - Africa io credo che lui lo faccia in buona fede, è chi è alle sue spalle che nn sappiamo se sia veramente così trasparente ...........
Re: Bono, Africa e Denaro
Articolo apparso su IL FATTO QUOTIDIANO
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/17/bono-aiuta-l%E2%80%99africa-producendo-in-cina-2/61664/
Bono aiuta l’Africa producendo in Cina
Bono Vox, il cantante degli U2, oggi sarà ricevuto da Sarkozy. I due “parleranno delle sfide per lo sviluppo dell’Africa a qualche mese dalla doppia presidenza francese del G20 e del G8”. Lo rende noto un comunicato dell’Eliseo. Tra le tante preoccupazioni che attanagliano la pop star irlandese, ce n’è una che molto probabilmente rimarrà inespressa. Riguarda un affare di famiglia, che non è sfuggito ai tabloid inglesi. La collezione di “fashion etico” Edun, creata nel 2005 dal cantante e dalla moglie Ali Hewson per “incoraggiare il commercio con l’Africa e celebrare le possibilità e le persone del continente”, ha spostato ormai buona parte della sua produzione dall’Africa alla Cina. A scriverlo è il quotidiano inglese Daily Mail, che gira il coltello nella piaga: “le fabbriche cinesi sono note per pagare ai lavoratori salari bassi, forzandoli ad orari massacranti in condizioni indecenti”.
Bono e la Hewson hanno lanciato Edun nel 2005, per “mettere i nostri soldi dove erano le nostre bocche. Per migliorare le condizioni di chi vive nei paesi in via di sviluppo e rendere la produzione di vestiti più sostenibile”. Per razzolare bene, oltre che predicare. La signora Hewson, 49 anni, è presto diventata il volto pubblico di Edun e il suo vero motore. All’inizio la produzione è stata sviluppata interamente in Africa, grazie ad accordi siglati con agricoltori del nord dell’Uganda, che forniscono il cotone, e con laboratori di produzione in Tunisia, Tanzania e Kenya. Poi però si sono verificati problemi con la lavorazione dei capi e con la loro consegna: le navi hanno cominciato ad arrivare in ritardo e i rivenditori si sono sempre più lamentati del taglio e del design. Come se non bastasse è arrivata la recessione e, da un picco di centinaia di negozi convenzionati nel 2006, si è passati ad appena 67 punti vendita in tutto il mondo. Le magliette, le giacche, le borse e la camicie firmate da Mr e Mrs Vox non hanno sfondato. Ma Ali Hewson non si è persa d’animo. L’anno scorso ha venduto il 49% del business al big del lusso LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, cercando un accordo con un produttore cinese. La vendita ha fruttato 7,8 milioni di dollari.
E ha aperto la strada alla produzione asiatica. Secondo quanto riportato in questi giorni dalla stampa americana, quasi tutti gli articoli presentati da Edun alla settimana della moda di New York (che si è chiusa ieri), sono stati prodotti in Cina, non in Africa. La signora Hewson si è difesa, ammettendo di essere stata naif rispetto a quello che “è necessario per avere successo nel mondo della moda”. “All’inizio ci siamo concentrati troppo sulla nostra mission sociale”, ha dichiarato in un’intervista. “Abbiamo messo in secondo piano la qualità. Ma alla fine produciamo vestiti, dobbiamo vendere prodotti. E la qualità deve essere al primo posto”.
L’impegno per l’Africa continuerà però a dettare una parte delle strategie aziendali: la percentuale di produzione nel continente – oggi al 15% – salirà progressivamente ogni anno, assicura la Hewson. Mentre per voce di Janice Sullivan, amministratore delegato di Edun, arriva una promessa: “continueremo a fare business in Africa. Abbiamo creato una nuova impresa per sostenere 3.000 coltivatori di cotone in Uganda”. Per le fabbriche in Cina “ci sarà un monitoraggio esterno, annuale, per assicurarci che la produzione sia fatta rispettando il nostro codice di condotta”.
Alla sfilata di Edun, che si è tenuta l’11 settembre scorso in “uno spazio all’aperto tra due palazzi nel quartiere di Chelsea a Manhattan”, c’era il pubblico delle grandi occasioni. Per la nuova collezione è stata reclutata Sharon Wauchob, una ex stilista di Louis Vuitton, incaricata di rendere i vestiti più “semplici e cool”, con “un tocco di Africa, ma un’ispirazione cosmopolita, perché bisogna avere un obiettivo molto più ampio”, ha dichiarato Toni Belloni, managing director di LVMH. “La collezione di Sharon Wauchob ha mostrato che fashion significa prima di tutto bellezza”, ha aggiunto Belloni. “Il fatto che sia etico è un di più. Prima di tutto i vestiti devono essere belli e avere personalità”.
E forse oggi, tra un kir royal e un magret de canard, Bono avrà anche la possibilità di trasmettere queste perle di saggezza a Sarkozy. O, al limite, alla moglie Carlà.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/17/bono-aiuta-l%E2%80%99africa-producendo-in-cina-2/61664/
Bono aiuta l’Africa producendo in Cina
Bono Vox, il cantante degli U2, oggi sarà ricevuto da Sarkozy. I due “parleranno delle sfide per lo sviluppo dell’Africa a qualche mese dalla doppia presidenza francese del G20 e del G8”. Lo rende noto un comunicato dell’Eliseo. Tra le tante preoccupazioni che attanagliano la pop star irlandese, ce n’è una che molto probabilmente rimarrà inespressa. Riguarda un affare di famiglia, che non è sfuggito ai tabloid inglesi. La collezione di “fashion etico” Edun, creata nel 2005 dal cantante e dalla moglie Ali Hewson per “incoraggiare il commercio con l’Africa e celebrare le possibilità e le persone del continente”, ha spostato ormai buona parte della sua produzione dall’Africa alla Cina. A scriverlo è il quotidiano inglese Daily Mail, che gira il coltello nella piaga: “le fabbriche cinesi sono note per pagare ai lavoratori salari bassi, forzandoli ad orari massacranti in condizioni indecenti”.
Bono e la Hewson hanno lanciato Edun nel 2005, per “mettere i nostri soldi dove erano le nostre bocche. Per migliorare le condizioni di chi vive nei paesi in via di sviluppo e rendere la produzione di vestiti più sostenibile”. Per razzolare bene, oltre che predicare. La signora Hewson, 49 anni, è presto diventata il volto pubblico di Edun e il suo vero motore. All’inizio la produzione è stata sviluppata interamente in Africa, grazie ad accordi siglati con agricoltori del nord dell’Uganda, che forniscono il cotone, e con laboratori di produzione in Tunisia, Tanzania e Kenya. Poi però si sono verificati problemi con la lavorazione dei capi e con la loro consegna: le navi hanno cominciato ad arrivare in ritardo e i rivenditori si sono sempre più lamentati del taglio e del design. Come se non bastasse è arrivata la recessione e, da un picco di centinaia di negozi convenzionati nel 2006, si è passati ad appena 67 punti vendita in tutto il mondo. Le magliette, le giacche, le borse e la camicie firmate da Mr e Mrs Vox non hanno sfondato. Ma Ali Hewson non si è persa d’animo. L’anno scorso ha venduto il 49% del business al big del lusso LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, cercando un accordo con un produttore cinese. La vendita ha fruttato 7,8 milioni di dollari.
E ha aperto la strada alla produzione asiatica. Secondo quanto riportato in questi giorni dalla stampa americana, quasi tutti gli articoli presentati da Edun alla settimana della moda di New York (che si è chiusa ieri), sono stati prodotti in Cina, non in Africa. La signora Hewson si è difesa, ammettendo di essere stata naif rispetto a quello che “è necessario per avere successo nel mondo della moda”. “All’inizio ci siamo concentrati troppo sulla nostra mission sociale”, ha dichiarato in un’intervista. “Abbiamo messo in secondo piano la qualità. Ma alla fine produciamo vestiti, dobbiamo vendere prodotti. E la qualità deve essere al primo posto”.
L’impegno per l’Africa continuerà però a dettare una parte delle strategie aziendali: la percentuale di produzione nel continente – oggi al 15% – salirà progressivamente ogni anno, assicura la Hewson. Mentre per voce di Janice Sullivan, amministratore delegato di Edun, arriva una promessa: “continueremo a fare business in Africa. Abbiamo creato una nuova impresa per sostenere 3.000 coltivatori di cotone in Uganda”. Per le fabbriche in Cina “ci sarà un monitoraggio esterno, annuale, per assicurarci che la produzione sia fatta rispettando il nostro codice di condotta”.
Alla sfilata di Edun, che si è tenuta l’11 settembre scorso in “uno spazio all’aperto tra due palazzi nel quartiere di Chelsea a Manhattan”, c’era il pubblico delle grandi occasioni. Per la nuova collezione è stata reclutata Sharon Wauchob, una ex stilista di Louis Vuitton, incaricata di rendere i vestiti più “semplici e cool”, con “un tocco di Africa, ma un’ispirazione cosmopolita, perché bisogna avere un obiettivo molto più ampio”, ha dichiarato Toni Belloni, managing director di LVMH. “La collezione di Sharon Wauchob ha mostrato che fashion significa prima di tutto bellezza”, ha aggiunto Belloni. “Il fatto che sia etico è un di più. Prima di tutto i vestiti devono essere belli e avere personalità”.
E forse oggi, tra un kir royal e un magret de canard, Bono avrà anche la possibilità di trasmettere queste perle di saggezza a Sarkozy. O, al limite, alla moglie Carlà.
Re: Bono, Africa e Denaro
Dai su..... alla fine è un bravo ragazzo.....
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Re: Bono, Africa e Denaro
spero per Mrs Ali, verso la quale porto un gran rispetto, che sia come dice, che sia solo una parentesi temporanea il fatto di trasferire il lavoro in Cina, non tanto per la Cina, ma se fai qualcosa per l'Africa e lasciala all'Africa se no tanto vale... poi però i loro affari non li sappiamo... quindi preferisco tacere e osservare...
Re: Bono, Africa e Denaro
L'aveva postato Francesca qui nelle news -> LINK e vale quello che ho scritto lì... lo vedo un post potenzialmente esplosivo...
Re: Bono, Africa e Denaro
santips ha scritto:spero per Mrs Ali, verso la quale porto un gran rispetto, che sia come dice, che sia solo una parentesi temporanea il fatto di trasferire il lavoro in Cina, non tanto per la Cina, ma se fai qualcosa per l'Africa e lasciala all'Africa se no tanto vale... poi però i loro affari non li sappiamo... quindi preferisco tacere e osservare...
ma se trasferiscono il lavoro in cina poi i prodotti ufficiali U2 avranno il marchio...MADE IN CHINA?????
Dieghedge- Il Tortellino (sposato)
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Re: Bono, Africa e Denaro
infatti... magari mettono la loro effigie con loro quattro con gli occhi a mandorla
Re: Bono, Africa e Denaro
Bono979 ha scritto:L'aveva postato Francesca qui nelle news -> LINK e vale quello che ho scritto lì... lo vedo un post potenzialmente esplosivo...
sorry.......ho fatto di nuovo pasticcio allora,senza volerlo......che fusa che sono...
non mi mandare in cina a cucire per punizione però....una ciotola di riso non mi basta
Re: Bono, Africa e Denaro
Green Nation ha scritto:Bono979 ha scritto:L'aveva postato Francesca qui nelle news -> LINK e vale quello che ho scritto lì... lo vedo un post potenzialmente esplosivo...
sorry.......ho fatto di nuovo pasticcio allora,senza volerlo......che fusa che sono...
non mi mandare in cina a cucire per punizione però....una ciotola di riso non mi basta
Tranquilla......lo sappiamo....non lo fai apposta.....tranquillla.....non ci sarà la Cina per te..... non abbiamo convenzioni per i voli con l oriente.....to dovrai accontentare dell Alaska......e lì.....il thè...ti tornerà utile....
Dieghedge- Il Tortellino (sposato)
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Re: Bono, Africa e Denaro
L'Alaska è un luogo affascinante potrei limare in compagnia degli orsi e delle alci e chiedere a loro cosa ne pensano dell'africa e di bono e dell'economia cinese
Re: Bono, Africa e Denaro
Dieghedge ha scritto:santips ha scritto:spero per Mrs Ali, verso la quale porto un gran rispetto, che sia come dice, che sia solo una parentesi temporanea il fatto di trasferire il lavoro in Cina, non tanto per la Cina, ma se fai qualcosa per l'Africa e lasciala all'Africa se no tanto vale... poi però i loro affari non li sappiamo... quindi preferisco tacere e osservare...
ma se trasferiscono il lavoro in cina poi i prodotti ufficiali U2 avranno il marchio...MADE IN CHINA?????
no no altrimenti cè tocca comprà anke le versioni cinesi che oggi sono non ufficiali :evil:
Re: Bono, Africa e Denaro
Green Nation ha scritto:sorry.......ho fatto di nuovo pasticcio allora,senza volerlo......che fusa che sono...
No ma mica è (ancora) successo nulla...
E' che ste news lo sai che dividono... ho già letto alcuni commenti sul forum degli amici di U2Italia che mi agitano ... ma in effetti è difficile pensarla allo stesso modo su questi argomenti "caldi"...
A me non danno fastidio le critiche a Bono... dico solo che se ognuno di noi viene messo sotto una lenta è facile vedere difetti ed ipocrisie... i giornali poi su queste cose ci marciano...
Re: Bono, Africa e Denaro
Dividere o non dividere la morale per me come diceva una volta una cara pubblicità: La morale è sempre quella fai merenda con girella!
Bono fai il cantante e ti dò il voto 10 e lode come santone o uomo politico il mio voto è sempre quello 0 meno meno....... :evil:
Bono fai il cantante e ti dò il voto 10 e lode come santone o uomo politico il mio voto è sempre quello 0 meno meno....... :evil:
Re: Bono, Africa e Denaro
devo smettere di vedere sti post.... che ansia...
cmq il mio pensiero è questo: invece di pensare ai loro affari pensiamo ai nostri, primo, secondo: avessimo noi i soldi che ha lui e la moglie i nostri interessi li faremmo pure noi; terzo: se sbagliano pagheranno di conseguenza spero solo che le decisioni da loro intraprese siano oneste e a fin di bene.
cmq il mio pensiero è questo: invece di pensare ai loro affari pensiamo ai nostri, primo, secondo: avessimo noi i soldi che ha lui e la moglie i nostri interessi li faremmo pure noi; terzo: se sbagliano pagheranno di conseguenza spero solo che le decisioni da loro intraprese siano oneste e a fin di bene.
Re: Bono, Africa e Denaro
Io la penso come Morgan sull'argomento africa...ho argomentato le mie ragioni nelle prime pagine di qs lungo topic........
in merito a quello che ri-emerge da qs articolo.........non fa altro che acuire il mio desiderio di riavere un bono SOLO CANTANTE.
Di "professionisti del sociale",come li chiamava il mio caro GABER,ce ne sono in giro anche troppi.....meglio un buon cantante in più ed un "professionista del sociale" in meno....quindi.
Sò stata calma e signorile eh
in merito a quello che ri-emerge da qs articolo.........non fa altro che acuire il mio desiderio di riavere un bono SOLO CANTANTE.
Di "professionisti del sociale",come li chiamava il mio caro GABER,ce ne sono in giro anche troppi.....meglio un buon cantante in più ed un "professionista del sociale" in meno....quindi.
Sò stata calma e signorile eh
Re: Bono, Africa e Denaro
... Ma chi glielo fa fare? *Sospiro*
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